MOZIONE n. 34 del 24/10/2022
Adozione del documento di iniziativa interregionale di contrasto all'antisionismo e implementazione dell'adozione della definizione di antisemitismo IHRA

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
L'associazione Italia-Israele di Reggio Calabria si unisce all'azione propulsiva delle altre Associazioni presenti sul territorio nazionale (prima fra tutte quelle di Savona presso la Regione Liguria che ha già adottato il documento seguente) affinché le Regioni adottino una dichiarazione di impegno volta al contrasto dell'antisionismo e alla assunzione della definizione di Antisemitismo adottata dall'IHRA (International Holocaust Rememberance Alliance) secondo la quale “L'antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto”. Le manifestazioni possono avere come obiettivo lo Stato di Israele perché concepito come una collettività ebraica. Tuttavia, le critiche verso Israele, simili a quelle rivolte a qualsiasi altro paese, non possono essere considerate antisemite. L'antisemitismo spesso accusa gli ebrei di cospirare per danneggiare l'umanità, e se ne fa ricorso di frequente per dare la colpa agli ebrei quando “le cose non funzionano”. L’antisemitismo si esprime altresì nel linguaggio scritto e parlato, con immagini e con azioni, usa sinistri stereotipi e fattezze caratteriali negative per descrivere gli ebrei. Considerato il contesto generale, esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei mezzi di comunicazione, nelle scuole, sul posto di lavoro e nella sfera religiosa includono ma non si limitano a: Incitare, sostenere o giustificare l’uccisione di ebrei o danni contro gli ebrei in nome di un'ideologia radicale o di una visione religiosa estremista. Fare insinuazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate degli ebrei come individui o del loro potere come collettività – per esempio, specialmente ma non esclusivamente, il mito del complotto ebraico mondiale o degli ebrei che controllano i mezzi di comunicazione, l'economia, il governo o altre istituzioni all'interno di una società. Accusare gli ebrei come popolo responsabile di reali o immaginari crimini commessi da un singolo ebreo o un gruppo di ebrei, o persino da azioni compiute da non ebrei. Negare il fatto, la portata, i meccanismi (per esempio le camere a gas) o l’intenzione del genocidio del popolo ebraico per mano della Germania Nazionalsocialista e dei suoi seguaci e complici durante la Seconda Guerra Mondiale (l’Olocausto). Accusare gli ebrei come popolo o Israele come Stato di essersi inventati l’Olocausto o di esagerarne i contenuti. Accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele o a presunte priorità degli ebrei nel mondo che agli interessi della loro nazione. Negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una espressione di razzismo. Applicare due pesi e due misure nei confronti di Israele richiedendo un comportamento non atteso da o non richiesto a nessun altro Stato democratico. Usare simboli e immagini associati all’antisemitismo classico (per esempio l'accusa del deicidio o della calunnia del sangue) per caratterizzare Israele o gli israeliani. Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti. Considerare gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato di Israele. Gli atti di antisemitismo sono considerati crimini quando vengono definiti tali dalla legge del paese (per esempio, negazione dell'Olocausto o la distribuzione di materiali antisemiti in alcuni paesi). Gli atti criminali sono considerati antisemiti quando l'obiettivo degli attacchi, sia che siano persone o proprietà – edifici, scuole, luoghi di culto o cimiteri – sono scelti perché sono, o sono percepiti, ebrei, ebraici o legati agli ebrei. La discriminazione antisemita è la negazione nei confronti degli ebrei di opportunità o servizi che sono disponibili agli altri ed è illegale in molti paesi. Visto il preoccupante incremento degli atti di odio antisemita, mascherati spesse volte da prese di posizione contro lo Stato di Israele, unica democrazia del Medio Oriente e avamposto culturale d’Occidente, vista la risposta positiva delle altre Regioni di Italia che hanno già aderito alla dichiarazione di impegno dell’Associazione Italia-Israele di Reggio Calabria,
Impegna la Giunta regionale
Ad unirsi alle altre Regioni d'Italia che già hanno dato il loro segno tangibile nel rifiuto all'odio e all'antisemitismo in ogni sua forma, e, pertanto, il primo consiglio regionale utilmente convocato adotti la definizione di antisemitismo dell’IHRA nella sua interezza e si impegni ad: attivarsi nei confronti del Governo Italiano affinché faccia propria e si renda promotore di una azione politica e diplomatica alle Nazioni Unite, nell'Unione Europea ed in ogni altra sede multilaterale e bilaterale per: 1) Sostenere ogni iniziativa utile alla ripresa di un percorso negoziale fra le parti;
2) Avviare iniziative concrete per dare esecuzione agli impegni assunti dal Governo Italiano con l’adozione della definizione operativa di antisemitismo IHRA sopra riportata e richiamata dalla nuova strategia UE 2021-2030 per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di antisemitismo;
3) Assicurare in forza e coerentemente agli impegni sopra detti, come anche richiesto nel recente appello a firma di numerosi parlamentari italiani di diversi schieramenti politici, l'espressione del voto italiano nelle sedi internazionali, emendando la propria inescusabile prassi (in sede ONU dal 2015 ad oggi sono state adottate 123 risoluzioni contro Israele, quasi tutte con voto favorevole o astensione dell’Italia, l’ultima chiamata di “Gerusalemme” e solo 5 contro Iran, 8 contro Siria, nessuno contro Cuba, Venezuela ed altri Paesi dittatoriali). 4) Contrasti e censuri le nuove forme di antisemitismo volte, al di là di ogni legittima critica all’azione di governo, a delegittimare e demonizzare lo Stato di Israele ed anzi: - Riconosca e tuteli il diritto dello Stato di Israele di esistere in sicurezza, di autodeterminarsi, di difendersi e difendere la vita, l’incolumità e la libertà dei propri cittadini;
- Ne ribadisca e ne difenda, erga omnes, il carattere di nazione libera e democratica;
- Rifugga ora e per sempre dalla adozione di doppi standard finalizzati a processare e reiteratamente condannare lo Stato di Israele per isolarlo a livello internazionale, ricordando che la delegittimazione dello Stato Ebraico alimenta l’antisemitismo in tutto il mondo, offende e pregiudica la civiltà ed il mondo libero. 5) Ottenere la completa destituzione e disramo di Hamas, Hezbollah e di tutte le organizzazioni che si ispirano alla jihad e al radicalismo islamico, condannando tutti i movimenti che in Italia e in Europa sostengono queste organizzazioni e condividendone le ideologie come il BDS;
6) Mettere in campo ogni iniziativa per impedire che Stati terzi armino, finanzino, collaborino con le organizzazioni del terrore operanti in Medio Oriente;
7) Assicurare che, sempre in ottemperanza alla strategia UE per la prevenzione e la lotta contro ogni forma di antisemitismo, fondi UE non siano indebitamente assegnati ad attività che incitano l'odio e la violenza nei confronti degli ebrei e dello Stato di Israele;
8) Sostenere in ogni modo il percorso di pacificazione in corso in Medio oriente con il rafforzamento e l’allargamento degli Accordi di Abramo;
9) Riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Solo il sostegno forte ed incondizionato alle democrazie disincentiva il terrorismo, conduce al tavolo negoziale e può assicurare una pace duratura.

Allegato:

24/10/2022
F. DE NISI